Odg per la seduta n. 293 della commissione Finanze e Tesoro
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA ------------------


6ª Commissione permanente
(FINANZE E TESORO)


293ª seduta: martedì 21 dicembre 2021, ore 14
294ª e 295ª seduta: mercoledì 22 dicembre 2021, ore 9 e 14


ORDINE DEL GIORNO


SINDACATO ISPETTIVO

Interrogazione
Svolta

IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. FERRAZZI ed altri. - Misure per la rigenerazione urbana
(1131)
2. Michela MONTEVECCHI ed altri. - Disposizioni in materia di tutela dei centri storici, dei nuclei e dei complessi edilizi storici
(970)
3. Nadia GINETTI ed altri. - Misure per la tutela e la valorizzazione delle mura di cinta storiche e relative fortificazioni e torri, dei borghi e dei centri storici
(985)
4. Luisa ANGRISANI ed altri. - Modificazioni alla legge 6 ottobre 2017, n. 158, in materia di sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni e di riqualificazione e recupero dei centri storici dei medesimi comuni
(1302)
5. Paola NUGNES. - Misure e strumenti per la rigenerazione urbana
(1943)
6. BRIZIARELLI ed altri. - Norme per la rigenerazione urbana
(1981)
(Parere alla 13ª Commissione)
- Relatore alla Commissione TURCO

IN SEDE REFERENTE

Esame congiunto dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI ed altri. - Delega al Governo per la costituzione di una piattaforma informatica in materia di agevolazioni fiscali
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 8ª Commissione)
(1769)
2. DE BERTOLDI ed altri. - Delega al Governo per l'introduzione dei buoni digitali di sconto fiscale
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(2012)
- Relatore alla Commissione TURCO

AFFARI ASSEGNATI

I. Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Criticità e prospettive della riforma delle Banche di Credito Cooperativo
(n. 973)
II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Classificazione della clientela da parte delle banche e sulla questione del calendar provisioning- Relatore alla Commissione PITTELLA
(n. 793)

IN SEDE REDIGENTE

I. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI. - Disposizioni per l'introduzione di nuovi strumenti di sostegno all'economia anche a seguito dell'attuale emergenza epidemiologica da COVID-19
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1945)
2. FENU ed altri. - Modifica all'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, in materia di certificazione dei crediti fiscali
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1531)
3. LANNUTTI ed altri. - Istituzione dei certificati di compensazione fiscale in forma dematerializzata
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
4. Roberta TOFFANIN ed altri. - Disposizioni in materia di certificazione e di compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2014)
5. MARINO. - Disposizioni in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2250)
- Relatore alla Commissione TURCO

II. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Loredana DE PETRIS. - Disposizioni per favorire la definizione delle sofferenze bancarie a carico di famiglie e imprese
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(79)
2. URSO ed altri. - Disposizioni volte ad agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza e a favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(788)
3. LANNUTTI ed altri. - Misure in materia di tutela della proprietà immobiliare sottoposta a procedura esecutiva
(Pareri della 2ª e della 5ª Commissione)
(1287)
4. PITTELLA ed altri. - Disposizioni per favorire la transazione agevolata delle posizioni classificate come crediti a sofferenza o ad inadempienza probabile - Relatore alla Commissione BUCCARELLA
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2098)
- Relatore alla Commissione BUCCARELLA

III. Seguito della discussione dei disegni di legge:
1. Felicia GAUDIANO ed altri. - Modifica all'articolo 57 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, in materia di pagamento dell'imposta di registro sugli atti giudiziari - Relatore alla Commissione BUCCARELLA
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(892)
2. ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA. - Disposizioni concernenti l'istituzione delle zone franche montane in Sicilia - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1708)
3. SIRI ed altri. - Disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto di conto corrente - Relatore alla Commissione PEROSINO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1712)
4. Barbara MASINI ed altri. - Disposizioni in materia di IVA agevolata per l'acquisto di strumenti musicali e dei relativi accessori - Relatore alla Commissione BAGNAI
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 7ª Commissione)
(2188)

ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI E ALTRI ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi e altri atti dell'Unione europea:
1. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una strategia in materia di finanza digitale per l'UE - Relatore alla Commissione PITTELLA
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 591 definitivo)
2. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una strategia in materia di pagamenti al dettaglio per l'UE - Relatore alla Commissione BAGNAI
(Pareri della 8ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 592 definitivo)
3. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai mercati delle cripto-attività e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 - Relatore alla Commissione PITTELLA
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 593 definitivo)
4. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 594 definitivo)
5. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario e che modifica i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 600/2014 e (UE) n. 909/2014 - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 595 definitivo)
6. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2006/43/EC, 2009/65/EC, 2009/138/EU, 2011/61/EU, EU/2013/36, 2014/65/EU, (EU) 2015/2366 and EU/2016/2341 - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª, della 11ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 596 definitivo)
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

MALAN - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

nella totale mancanza di informazione al Parlamento, nonostante le numerose interrogazioni in proposito, rimaste senza risposta, risulta sia in avanzata preparazione l'operazione di cessione delle quote possedute da Atlantia S.p.A. in Autostrade per l'Italia S.p.A. (ASPI) a una cordata di investitori guidata da Cassa depositi e prestiti;

fondamentale per tale operazione è l'accordo stipulato in data 14 ottobre 2021 con ASPI, in cui il Ministero delle infrastrutture rinuncia alla risoluzione della convenzione con ASPI per inadempimento, nonostante l'Avvocatura Generale dello Stato, con parere del 19 ottobre 2020 avesse confermato la sussistenza di "profili di grave inadempimento agli obblighi di manutenzione e custodia" a carico del concessionario e la magistratura abbia chiesto il rinvio a giudizio di numerose persone fisiche, nonché di ASPI, per il crollo del Ponte "Morandi";

tale soluzione sarebbe stata estremamente meno onerosa per lo Stato ovvero per il futuro utente autostradale, comportando il solo obbligo da parte dello Stato di corrispondere al concessionario il valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti, in virtù dell'art. 35 del decreto-legge n. 162 del 2019;

si sarebbe trattato di 13,8 miliardi, con i quali però ASPI avrebbe dovuto farsi carico dei propri 8,8 miliardi di debiti e dei 3,4 miliardi di danni del Ponte Morandi; peraltro, la stessa convenzione del 2007 stabiliva che quanto dovuto al concessionario dichiarato decaduto per grave inadempienza dovesse essere decurtato, a titolo di penale, di una somma pari al 10 per cento dello stesso, facendo poi salvo il maggior danno subito dal concedente per la parte eventualmente eccedente la predetta penale forfettaria;

il danno per l'Italia, anche in termini di immagine, è facilmente valutabile come ben superiore ai 3,4 miliardi; difficilmente, dunque, l'esborso totale poteva superare i 12 miliardi;

rinunciato alla risoluzione per inadempienza, si è del tutto ignorata la possibilità di recesso prevista dall'articolo 9-bis della convenzione unica del 2007, che avrebbe consentito allo Stato, con un esborso di 13,8 miliardi di euro, di tornare in pieno possesso dell'attuale rete ASPI, con la possibilità di mettere a gara la concessione, eventualmente spacchettata in tre al fine di una maggiore concorrenza, per la ordinaria durata di 30 anni e ottenere decine di miliardi da investire in nuove infrastrutture, oppure abbattere drasticamente i pedaggi, con beneficio per la competitività del sistema Italia e per gli utenti;

infatti, l'offerta presentata da CDP valuta che nel solo residuo periodo della concessione, fino al 2038 i flussi di cassa siano in grado di ammortizzare e remunerare un prezzo di acquisto di 9 miliardi di euro, il rientro da un debito pregresso di 10 miliardi, erogare il risarcimento di 3,4 miliardi per il Ponte Morandi ed effettuare investimenti per 13,5 miliardi in nuove opere, oltre a coprire il rischio di causa per contenziosi in essere, per un totale di 35,9 miliardi di euro;

si è passati invece a ciò che nei viene definita operazione di riassetto societario del concessionario ad esito delle autonome negoziazioni tra il concessionario, Atlantia S.p.A. e Cassa depositi e prestiti S.p.A. e gli investitori dalla stessa graditi;

tale riassetto, in uno Stato dove la concorrenza è riconosciuta principio fondante, così come nell'Unione europea, avrebbe dovuto essere trasparente e aperto; a tal fine, da notizie di stampa risulta che ASPI aveva messo a disposizione dei possibili acquirenti una "data room", in seguito chiusa, nella quale mancava però gran parte delle informazioni richieste dalle controparti e impedendo una valutazione;

ma tra i documenti vi era l'atto di transazione del 14 ottobre 2021, nel quale era precisato che il l'accordo avrebbe potuto concludersi unicamente a condizione che ASPI subisse un riassetto societario che consentisse a Cassa depositi e prestiti il controllo azionario; in pratica, in vari modi, si è allontanata la maggior parte dei possibili investitori;

le condizioni previste da tale riassetto emergono così quali incredibilmente favorevoli ad Atlantia, a spese dei futuri utenti delle autostrade di ASPI destinati a ripagare con pedaggi molto più alti di quanto sarebbe possibile l'esborso a carico della cordata CDP così articolato: acquisto del pacchetto di Atlantia in ASPI, l'88,06 per cento delle azioni, al prezzo di 9,1 miliardi, accollo degli 8,8 miliardi di debiti di ASPI (contratti principalmente per le avvenute distribuzioni dei dividendi agli azionisti);

accollo dei 3,4 miliardi di indennizzi per i danneggiati dal crollo del Ponte Morandi, con un esborso totale a favore di Atlantia di 21,3 miliardi; si è così aggirato, a danno dell'interesse pubblico, l'articolo 35 del decreto-legge n. 162 del 2019;

tutta questa costosissima operazione, lungi dal riportare sotto il controllo dello Stato i quasi tremila chilometri di autostrade della rete ASPI, di proprietà dello Stato e ampiamente pagati dagli utenti, come sarebbe avvenuto con la risoluzione per inadempienza o con il recesso, avrebbe il solo risultato di passare da una proprietà privata, Atlantia, a una proprietà a maggioranza privata, poiché CDP avrebbe solo il 51 per cento di quell'88,06 per cento delle azioni di ASPI oggi in mano ad Atlantia, cioè il 44,91 per cento dell'intera società, mentre il 55,09 per cento sarebbe nelle mani dei due investitori scelti con criterio ignoto dalla stessa CDP e degli altri privati, che già oggi possiedono l'11,94 per cento che non è di Atlantia;

altro aspetto paradossale è che con il citato "riassetto societario" si accollerebbero al sistema Italia 21,3 miliardi per una parte, sia pure importante, dei beni di Atlantia, che tutta intera oggi capitalizza meno di 14 miliardi,

si chiede di sapere:

quale sia la valutazione del Ministro in indirizzo, per i profili di finanza pubblica, sulla rinuncia sia alla strada della risoluzione per inadempienza, sia a quella del recesso;

se ritenga sia opportuno caricare sugli utenti di gran parte della rete autostradale 7,5 miliardi più di quanto sarebbe possibile, con conseguente perdita di competitività dell'intero sistema-Paese, al fine di dare la maggioranza dell'azionariato di una delle infrastrutture strategiche della nazione a investitori privati in gran parte stranieri;

quali ritenga possano essere i riflessi di carattere finanziario degli aumenti dei pedaggi proposti da ASPI fino al 2038 dopo che già negli scorsi 14 anni su quella rete sono stati oltre il doppio dell'inflazione, con particolare riguardo al drenaggio di grandi somme di denaro dal "sistema Italia";

perché siano stati favoriti alcuni investitori rispetto ad altri, a scapito della trasparenza, della concorrenza e dunque dell'interesse pubblico.


(3-02983)